Nell’area euro si prevede che la crescita dovrebbe subire un taglio di circa un punto percentuale rispetto al 2,3% di maggio. Le prospettive per l’Italia sono cupe, infatti, il dato italiano è fra i più preoccupanti. La Commissione europea ritiene che il nostro Paese, nonostante il sostegno finanziario proveniente dal Fondo per la Ripresa, crescerà appena dello 0,9% nel 2023 rispetto all’1,9% previsto in maggio.

Si tratta del secondo taglio consecutivo delle previsioni di crescita da parte della Commissione europea e, tenendo conto del nuovo quadro politico, non si può escludere una ulteriore revisione al ribasso.

Si prevede che l’inflazione in Italia raggiungerà il 7,4 %, toccando quest’anno livelli record, per poi scendere al 3,4 nel 2023. La pressione sui prezzi delle materie prime probabilmente si ridurrà solo nel 2023.

A pesare è il contesto politico e finanziario di grandissima incertezza, segnato dalla guerra in Ucraina che rende l’economia italiana particolarmente vulnerabile per la dipendenza dal gas russo, dalla crescente crisi energetica, dalla siccità che sta colpendo in particolare l’Italia settentrionale, da una recrudescenza della pandemia e, non ultima, dalla crisi di Governo che ha scosso l’Italia in queste ultime ore.