Ai vertici delle banche europee le donne sono meno di un terzo.
Sebbene ci sia stato un incremento negli ultimi 5 anni, sono ancora troppo poche le donne presenti nei consigli di amministrazione delle banche, nei comitati esecutivi e nei ruoli di amministratore delegato e di Ceo.
A sostenerlo è uno studio specifico realizzato dalla società di rating Dbrs con Morningstar.
Insomma le donne restano ancora sottorappresentate nei centri di potere delle banche, nonostante rappresentino il 51% del personale impiegato nel settore, a livello europeo.
E’ evidente il collo di bottiglia che ferma l’avanzata del genere femminile nei ruoli apicali.
Tra le 53 banche analizzate dal campione, le donne che fanno parte del board sono il 32%, (erano il 22% nel 2014) e i paesi più virtuosi risultano essere Norvegia e Svezia.
Ma in Italia c’è una donna che ha sfondato il soffitto di cristallo del mondo finanziario: Elena Patrizia Goitini di BNL.
Milanese, classe 1969, laurea in economia alla Bocconi nel 1994. Inizia la sua carriera in Pwc, per poi passare in Unicredit dove ricopre vari incarichi in Italia, Germania, Austria, Turchia e Polonia. Nel 2005 diventa capo del retail e private banking per l’Europa centro-orientale. Rientra in Italia nel 2013 e nel 2016 è direttore regionale Sud Italia sempre per Unicredit. Nel 2019 entra in Bnl come responsabile della divisione private banking e wealth management.
Ora è la prima donna in Italia chiamata alla guida di una grande banca e una delle sei donne a ricoprire questo ruolo in Europa.
Ma mentre esultiamo per questo importante traguardo raggiunto dalla Goitini, anzi proprio per questo, dobbiamo rimarcare che siamo ancora troppo in ritardo.
La questione di genere, la cosiddetta gender diversity, è considerata un aspetto importante nei criteri di valutazione degli investitori nei confronti delle banche. Infatti, come conferma l’ultima ricerca McKinsey (3°edizione) sulla diversity, la maggior diversità nei ruoli apicali, nella gestione dei fondi, nei CdA porta indubbi benefici, come sottolineato da Monika Machon, membro del board di Gam: “I risultati mostrano che le aziende che si trovano nel primo quartile in termini di diversità di genere presentano una redditività superiore del 25% circa rispetto alle aziende dell’ultimo.”
Dobbiamo accelerare questo processo di cambiamento.
Ci auguriamo che la nomina di Elena Patrizia Goitini alla guida di BNL dia seguito ad una escalation delle donne nei ruoli apicali nel mondo finanziario.
Studio Corvi Credit & Solutions