“Il Brasile, di gran lunga lo Stato di maggiore estensione dell’America del Sud, occupando una superficie ancor maggiore di quella degli Stati Uniti d’ America Settentrionale, è oggi una delle più importanti, se non la più importante, delle riserve future del nostro mondo” Stefan Zweig (1881-1942), “Brasile. Terra del futuro”, 1941.

Le relazioni fra Italia e Brasile, di cui la cooperazione economica rappresenta un asse importante, attraversano una fase molto positiva.

Alcuni dati aiutano a spiegare meglio l’importanza del Brasile come partner per le nostre aziende, sia in termini di investimenti che di interscambio commerciale.

Nel 2018 il commercio bilaterale ha proseguito il recupero (+1,8%, a 7,248 miliardi di euro), dopo che nel 2017 era tornato a crescere (del 10% a 7,118 miliardi di euro) ponendo fine a tre anni consecutivi di flessione dovute alla crisi economica in Brasile. Dopo una diminuzione tra il 2016 e il 2017, il saldo commerciale a favore dell’Italia si è nuovamente ampliato a 509 milioni di Euro (da 486 milioni circa nel 2017).

In Brasile nel primo trimestre 2019 l’attività economica è tornata a ridursi. Il dato positivo del secondo trimestre 2019 ha evitato una recessione tecnica. Il PIL è cresciuto -sempre nel secondo trimestre 2019- dello 0,4% in termini congiunturali.

Sebbene il Brasile sia un Paese federale, i suoi 27 Stati adottano le stesse leggi e le stesse procedure giudiziarie. In Brasile, i Tribunali competenti a trattare le procedure di recupero dei crediti sono i Tribunali dello Stato.

Lo studio più recente delle procedure di recupero crediti in Brasile mette in evidenza la complessità della situazione economica di molte società brasiliane: la percentuale di fatture commerciali insolute nella nazione latinoamericana sembra mantenersi stabile (43,6% nel 2017).

Si valuta che anche nel corso del 2019 il numero delle imprese insolventi o che richiedono ristrutturazione giudiziaria sia destinato ad aumentare ulteriormente.

Le modifiche -del 2005 e del 2006- al Codice di Procedura civile hanno inserito dispositivi giudiziari molto risolutivi e favorevoli per i creditori. Alcuni di questi sono:

  • Esecuzione di un titolo stragiudiziale – che accorda di bloccare i beni in presenza di riconoscimento di debito autenticato da un atto pubblico;
  • Procedimento monitorio – intimazione a pagare entro 15 giorni e disponibile in presenza di prova documentale, molto simile al nostro decreto ingiuntivo;
  • Procedura ordinaria di Riscossione Crediti – procedura più complessa a causa della esigenza di esibire una prova dell’esistenza del credito, della sua esigibilità e del suo mancato pagamento.

Il termine di prescrizione in Brasile è di 10 anni; data quindi la complessità del Paese e di procedere per via giudiziale dovendo appoggiarsi a un legale locale, la strada migliore è sempre quella di tentare un metodo di recupero crediti per via stragiudiziale.

In sintesi alcuni dati:

Durata media attività stragiudiziale (giorni): 43,4;

Quota di successo attività stragiudiziale: 52,9%

Costi medi attività stragiudiziale (a successo): 23,8%

Termini prescrittivi ai fini giudiziali: 10 anni

Ricorso per decreto ingiuntivo: sì

Fonti:

https://www.invenium.it/recupero-crediti-brasile/

http://www.infomercatiesteri.it/overview.php?id_paesi=38

Stefan Zweig, “Brasile. Terra del futuro”, Elliot edizioni, 2013, p.81