I rinoceronti neri sono una specie in via di estinzione che vive solo in Africa.
Secondo Save The Rhino International, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Londra, tra gli anni ’70 e ’90, questa specie è scesa del 96%, passando dai 70mila esemplari nel 1970 ai circa 2.600 attuali.
Alla base della diminuzione del numero degli animali c’è il bracconaggio dilagato per soddisfare la domanda dei corni dei rinoceronti neri, molto richiesti nei mercati di Cina e Medio Oriente.

Dove reperire i fondi

Per preservare questa specie servono programmi appositi di protezione impegnativi e costosi.
In soccorso dei rinoceronti neri arrivano i Rhino-bond, la prima obbligazione al mondo dedicata alla conservazione della fauna selvatica. Sono stati creati dalla Banca Mondiale e collocati sul mercato azionario a fine marzo, raccogliendo 150 milioni di dollari.

Come funzionano i Rhino-bond

L’obbligazione ha una scadenza quinquennale e pagherà i rendimenti ai propri investitori in relazione ai tassi di crescita dei rinoceronti neri in due riserve sudafricane: l’Addo Elephant National Park e la Great Fish River Nature Reserve.
Due organizzazioni indipendenti si occuperanno di monitorare la popolazione di rinoceronti neri nell’area stabilita.
Gli acquirenti del bond riceveranno il pagamento degli interessi dalla banca Global Environment Facility.
Se l’obiettivo di crescita dei rinoceronti non sarà raggiunto gli investitori non percepiranno gli interessi ma potranno recuperare senza perdite l’intero capitale impiegato.
Gli istituti finanziari privati coinvolti in questa operazione sono Credit Suisse e Citigroup.

La finanza a salvaguardia delle specie a rischio

Il Wildlife Conservation Bond, questo è il nome ufficiale dello strumento finanziario in questione, rappresenta una novità assoluta nel campo della finanza internazionale, come spiegato dai vertici della World Bank. Se funziona potrebbe essere ampliato per salvare e proteggere altre specie animali a rischio, come leoni, tigri e molti altri.