In base all’indagine straordinaria sulle famiglie, condotta su un campione di 3000 individui, dalla Banca d’Italia e riportata nella Relazione annuale si
evidenzia che “ad aprile il 38% dei mutuatari ha affermato di avere difficoltà nel pagare le rate a causa dell’epidemia di Covid-19”.
Le maggiori criticità si rilevano fra i lavoratori autonomi e quelli impiegati nel settore del commercio e della ristorazione.
Ad aver influito pesantemente è stata la pandemia e i conseguenti provvedimenti di sospensione delle attività produttive, che hanno determinato un marcato peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie.
I contenuti della relazione enunciati il 29 maggio via streaming dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, hanno messo in luce una contrazione del Pil  italiano che potrebbe andare nel 2020 dal -9% al -13%.
Il rischio è un aumento delle diseguaglianze, misurato dall’indice di Gini e cresciuto di 2 punti raggiungendo il valore massimo dal 2009, cioè il 37%. Si stima, infatti che, per via della recessione, il 20% di famiglie con le entrate più basse subirà una riduzione del reddito di 2 volte più ampia rispetto a quella che soffrirà il 20% di soggetti con meno difficoltà economiche.
«L’aumento dei crediti deteriorati andrà affrontato per tempo, facendo ricorso a tutti i possibili strumenti – ha dichiarato Visco -. Qualora dovesse rivelarsi necessario, si dovrà essere pronti a percorrere soluzioni che salvaguardino la stabilità del sistema».
Leonilde Gambetti