PIL, NAVIGHIAMO IN ACQUE TEMPESTOSE

Peggiorano le stime della Commissione europea sul 2020. La maglia nera del PIL spetta all’Italia con -11,2%, seguita da Spagna -10,9% e Francia -10,6%.

«L’impatto economico del confinamento è più grave di quanto inizialmente previsto. – ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis – Continuiamo a navigare in acque tempestose e affrontiamo molti rischi, tra cui un’altra grave ondata di infezioni».

Il rischio di chiusura è maggiore per le micro imprese (40,6%) e la piccole (33,5%) ma è “significativo” anche per le medie (22,4%) e le grandi (18,8%). Forte preoccupazione arriva anche dai dati Istat. Secondo l’Istituto di statistica, infatti, il 38,8% delle aziende italiane è a rischio sopravvivenza.

L’impatto del lockdown è particolarmente drammatico per i lavoratori autonomi, specialmente in alcuni settori, come quelli degli alloggi e della ristorazione, ma si registrano forti sofferenze anche nei comparti dello sport, della cultura e dell’intrattenimento.

Oltre sei alberghi e ristoranti su dieci sono a rischio chiusura entro un anno, con una ricaduta negativa per oltre 800 mila posti di lavoro.

Ad avvalorare questi dati preoccupanti c’è l’indagine straordinaria sulle famiglie italiane condotta fra aprile e maggio dalla Banca d’Italia per raccogliere informazioni sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie durante la crisi legata alla pandemia, secondo cui quasi il 40% delle persone indebitate dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo.

Il ritorno della crescita ai livelli del 2019 è previsto, con grande prudenza, solo alla fine del 2021.

Leonilde Gambetti