Cellulari che immortalano ogni momento e social che amplificano la diffusione delle fotografie.
È così che siamo stati inondati di immagini.
Siamo talmente bersagliati dai contenuti visivi che ormai non ci stupiscono più. È sempre più difficile trovare una fotografia che ci fa emozionare.
Però ci sono immagini che fanno eccezione in questo momento. Sono le foto fatte dall’alto con i droni. Avete fatto caso a come sono stupefacenti le immagini delle città scattate dall’alto? E chi le aveva mai viste così!
La nostra visuale è sempre stata ad altezza d’uomo. Sempre, per secoli.
Oggi invece la vista delle nostre città dall’alto lascia senza fiato, eppure sono sempre le stesse. Non sono cambiate, o meglio, cambiano, ma molto lentamente, con una velocità impercettibile se rapportata alla durata della vita media umana.
Quello che è cambiato è il punto di vista.
Queste città che abbiamo guardato mille volte in foto, o anche dal vivo, oggi viste dall’alto, ci sorprendono. Ci stupiscono, perché le guardiamo con un nuovo occhio, da un’altra angolazione.
E allora anche nelle nostre azioni quotidiane, quando tutto sembra banale, o privo di interesse, proviamo a cambiare punto di vista.
Ricordate la meravigliosa lezione del professor Keating nel film L’attimo fuggente?
«Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi, coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.
Osate cambiare, cercate nuove strade!»
Ci sorprenderemo a sorprenderci.