La corsa dell’Italia per i Mondiali di calcio in Qatar del 2022 si è fermata con la sconfitta della nostra Nazionale contro la Macedonia del Nord. L’eliminazione della squadra italiana non incide solamente dal punto di vista sportivo o del tifo calcistico, ma ha anche un consistente mancato impatto economico.

Non solo sport ma anche business

Che lo sport sia in grado di generare un indotto economico è un fatto acclarato. Vale per tutte le discipline sportive ma quando parliamo di calcio, particolarmente amato e diffuso in Italia e nel resto del mondo, l’impatto è enormemente amplificato. 
A conferma di ciò ricordiamo la dichiarazione del presidente della FGIC Gabriele Gravina all’indomani della vittoria degli Europei a luglio 2021: “Il calcio e la Nazionale concorrono a fare il nostro Paese più credibile, stimato, inclusivo e ricco: tutte le maggiori ricerche stimano l’impatto della grande vittoria agli Europei nello 0,7% del Pil”.
Il prestigio internazionale di un Paese e quindi l’esportabilità, infatti, accresce in seguito ad una grande vittoria sportiva: aumentano i consumi interni, le esportazioni e i proventi derivanti dal turismo.
Un’altra conferma era arrivata da un’analisi di Coldiretti sull’economia italiana post vittoria del Mondiale 2006 che aveva evidenziato come nel 2007, il Pil non solo aumentò nominalmente del 4,1%, ma ci fu un boom di esportazioni (+10%).
La Nazionale è l’immagine dell’Italia nel mondo e durante i Mondiali si trasforma in uno dei più incisivi veicoli pubblicitari. 
A rincarare la dose è stata poi la Goldman Sachs, che svolgendo un’analisi sulla mancata qualificazione ai precedenti mondiali del 2018, aveva evidenziato che se l’Italia fosse arrivata ai quarti di finale di un Mondiale avrebbe ridotto lo spread tra Btp e Bund, tagliando il prezzo degli interessi sul debito (65 miliardi di euro nel 2016) e se li avesse vinti avrebbe potuto portare ad un rialzo del 3% in Borsa rispetto alle medie europee.
Numeri notevoli, insomma.

Sfumano i contratti di sponsorizzazione

La Federazione Italiana Giuoco Calcio dovrà fare i conti con i mancati introiti dovuti alla recente eliminazione dai Mondiali. Con la qualificazione, infatti, la FGIC avrebbe incassato 10,5 milioni di euro solo per partecipare a Qatar 2022. Senza contare gli ulteriori premi in base al piazzamento: 12 milioni per chi esce agli ottavi di finale; 16 milioni per chi arriva ai quarti di finale; 22 milioni per chi arriva 4°; 26 milioni per chi sale sul terzo gradino del podio; 32 milioni per la finalista perdente; 45 milioni per i campioni del mondo.
Non solo, molti contratti di sponsorizzazione sono legati alla partecipazione ai Mondiali in Qatar e con l’eliminazione non scatteranno gli innumerevoli bonus e rinnovi automatici.
Nel 2023 la Figc dovrà rinegoziare i contratti che terminano con la fine del quadriennio dei Mondiali. Lo sponsor per le magliette azzurre sarà Adidas e vista la precoce eliminazione dell’Italia dai Mondiali, la nota azienda di abbigliamento sportivo partirà da una posizione contrattuale più forte e probabilmente chiederà di abbassare il prezzo.

I diritti TV

Un capitolo a parte meritano i diritti tv e la Rai. Il servizio pubblico ha acquistato i diritti dei Mondiali, anche sperando in un buon piazzamento degli azzurri per avere ricavi pubblicitari più alti. Una partita della Nazionale ai Mondiali può contare su un pubblico superiore ai 10 milioni di spettatori e quindi portare la vendita degli spazi pubblicitari a cifre altissime. Ma se la Nazionale non gioca il pubblico potrebbe risultare più che dimezzato e quindi gli sponsor saranno portati ad impegnare cifre molto più basse per i contratti televisivi.

Le ripercussioni sulle piccole imprese

 La mancata qualifica dell’Italia ai Mondiali avrà ripercussioni anche sulle attività come bar e ristoranti che non vedranno aumentare il fatturato come di solito accade quando la Nazionale di calcio gioca partite importanti. Lo stesso vale per i negozi di elettronica che hanno un incremento dei consumi quando si giocano Europei e Mondiali, o per i negozi di abbigliamento sportivo che aumentano il proprio fatturato vendendo cataste di magliette della Nazionale. Persino il mondo delle scommesse sportive può subire gli effetti della mancata qualificazione dell’Italia, con conseguenze sugli esercenti e sulle casse dell’Erario.