Negli ultimi dieci anni sono stati circa 900mila gli italiani trasferiti all’estero, con un trend in aumento dal 2010.
Molti di loro sono giovani laureati. Dal 2010, infatti, sono 208mila gli italiani in possesso di una laurea ad essersi trasferiti all’estero. Circa il 23 per cento dei 900mila totali.
Secondo i dati dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) le mete europee di approdo preferite dagli italiani sono il Regno Unito, la Germania e la Francia.

Perché lasciano l’Italia

Le motivazioni che spingono i nostri giovani ad espatriare possono essere molteplici, da quelle familiari e personali a quelle di natura economica.
È plausibile pensare che molti siano spinti dalla ricerca di una occupazione e anche da quella di una maggiore valorizzazione delle competenze acquisite.
A supporto di ciò ci sono i dati OCSE del 2018 suddivisi per fascia di età: in Italia il tasso di occupazione è al 69,8 per cento per gli adulti (25-54 anni) e al 17,7 per cento per chi ha meno di 24 anni. I corrispondenti valori per la media europea sono 79,9 per cento e 32,8 per cento.
Ad influire sulla fuga all’estero è anche la possibilità di fare carriera sin da subito. Infatti rispetto agli altri paesi gli italiani migliorano il proprio tenore di vita solo in età avanzata, oltre i 55 anni.
Inoltre nei paesi dove più italiani hanno spostato la propria residenza, il guadagno derivante da una laurea si attesta a valori molto più alti. Cioè le competenze dovute ai titoli di studio vengono maggiormente valorizzate.
In questo modo altri paesi europei riescono ad attrarre più talenti stranieri.
Questi dati che incidono sul mondo del lavoro e sull’intero sistema economico, ma anche demografico, dell’Italia evidenziano inoltre una vanificazione dell’investimento dello Stato italiano nella scuola pubblica che forma i giovani e alcuni dei quali poi andranno a spendere le loro competenze in altri paesi.

La fuga di cervelli

Il paradosso è che in Italia il dibattito pubblico e politico degli ultimi anni si è concentrato quasi esclusivamente sul tema dell’immigrazione, mentre invece il problema maggiore, o di egual portata, potrebbe essere l’emigrazione degli italiani, in modo particolare di giovani laureati, che da 10 anni impoverisce di talenti la nostra nazione.
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