Che cosa sono i minibond?

Sono obbligazioni agevolate che consentono alle società non quotate in Borsa di accedere al mercato dei capitali attenuando la dipendenza dal credito bancario. Nell’anno da poco trascorso (il 2018) si è registrato il maggior numero di messa in circolazione di minibond da parte delle piccole e medie aziende del #Belpaese.

In buona sostanza è accaduto quanto segue: 116 imprese italiane hanno emesso in totale 142 minibond e strumenti di debito per una cifra oltre al miliardo di euro. Ad acquisire queste obbligazioni nel 2018 sono state, in gran parte, società di provenienza internazionale. Tali società hanno ottenuto il 63% del miliardo messo in circolazione nell’anno trascorso. Le Piccole e Medie imprese italiane (PMI) si sono affidate ad un canale alternativo rispetto a quello bancario per finanziarsi.

Occorre precisare che il dato eccellente del 2018 -relativo alla messa in circolazione di minibond da parte delle PMI- è stato favorito dall’intervento del Fondo italiano della Cassa depositi e prestiti, che fissando 400 milioni su 11 fondi ha consentito a questi di attirare molti capitali.

Un altro dato significativo: il 66% delle emissioni di minibond è arrivato da imprese con meno di 250 dipendenti. Emerge anche, purtroppo, la divisione (l’arretratezza e le fatidiche due velocità) Nord e Sud d’ Italia: il Nord copre – in termini di ammontare raccolto – l’86% contro l’11% del centro e il 3% del Sud. I settori che spiccano sono due: industriale e manifatturiero.

Innocenzo Cipolletta – già direttore generale di Confindustria e attuale presidente dell’Associazione Italiana di Private Equity – Venture Capital e Private debt (Aifi) – spera che “il clima di incertezza che ha dominato la seconda parte del 2018 non freni le emissioni di minibond quest’anno (il 2019, ndr)”.

Sarebbe bene confermare il meccanismo virtuoso messo in atto da parte del Fondo italiano della Cassa depositi e prestiti. Un soggetto di origine pubblica che si espone e investe su alcuni fondi. Tutto ciò determina un effetto di richiamo nei confronti di altri investitori che altrimenti sarebbero più accorti. Attualmente gli investitori internazionali hanno limitato l’impegno sui titoli di Stato. In questo contesto è auspicabile che la politica – elezioni europee alle porte permettendo! – agisca per riversare capitali alle piccole e medie imprese.

L’ Italia è leader nell’Unione Europea per consistenza dell’occupazione nelle PMI (78,7% su una media europea del 69,4%) e confrontando i dati occupazionali Istat con il numero degli addetti della piccola e media impresa è emerso che questa tipologia di lavoratori rappresenta oltre la metà (56,6%) del totale degli occupati. Inoltre, l’Italia è la seconda nazione dell’Unione europea per addetti nelle Piccole e medie imprese manifatturiere, che realizzano i tanti prodotti di eccellenza apprezzati in tutto in mondo: ha venduto all’estero per 162,2 miliardi di euro, una cifra che corrisponde al 9,8% del PIL nazionale.

Fonti:

https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-02-21/corsa-dall-estero-minibond-pmi-italiane-192832.shtml?uuid=AB6jQlWB

http://artigianare.tgcom24.it/2018/08/05/pmi-quali-sono-le-caratteristiche-delle-piccole-e-medie-imprese/amp/

https://www.aifi.it/