I Comuni umbri gravati per quasi 63 mln di prestiti

 Prendiamo spunto da Open bilanci, che mette a disposizione i bilanci preventivi del 2021 degli enti locali, per parlare dei debiti che gravano sui Comuni della nostra regione, l’Umbria.

Bilancio complessivo

L’esposizione complessiva dei 92 Comuni sfiora i 63 milioni di euro. La maggior parte di questo debito fa capo a poco meno di 20 Comuni, che assorbono da soli più del 73% dell’esposizione finanziaria, ovvero quasi 46,5 milioni.
Il debito pro-capite non è frutto della più o meno virtuosità delle amministrazioni, o almeno non solo, ma è fortemente relazionato al numero degli abitanti e quindi un mutuo anche piccolo contratto da un Comune con pochissimi residenti pesa molto di più su ogni singolo cittadino rispetto a quello che possono aver contratto Comuni più popolosi.
L’esposizione pro-capite più alta si registra nel piccolo Comune di Preci, con quasi 520 euro a testa e poco più di 362 mila euro di mutui.
A ruota troviamo il Comune di Gualdo Cattaneo, che ha contratto mutui per oltre 2 milioni, facendo arrivare il debito per ogni residente a quasi 360 euro. Segue un altro piccolissimo Comune, la deliziosa Vallo di Nera che con appena 125 mila euro di mutui ha un’esposizione di 357 euro per ogni residente.

I Comuni più grandi

Tra i Municipi più grandi i cittadini più indebitati sono quelli di Narni con 314 euro di debito pro capite per i prestiti contratti dal Comune, con una esposizione di oltre 5,8 milioni di euro.
Più distaccate troviamo Gubbio, dove l’esposizione media di ogni residente per i mutui contratti dall’ente è di circa 154 euro, con un indebitamento complessivo di 4,8 milioni, e Bastia Umbra, che ha impegnato 147 euro per ciascun abitante per oltre 3,1 milioni di euro complessivi. 
Nella classifica dei Comuni più grandi Assisi presenta un debito pro capite di 120 euro per quasi 3,4 milioni di euro. 
Orvieto il debito è di 1,5 milioni,  75 euro per abitante. Deruta con 690 mila complessivi sfiora i 74 euro a persona.
Umbertide il debito pro capite è di 53 euro per 873 mila euro, a Corciano è di 46 euro per poco meno di un milione di euro e ad Amelia è di di 37 euro a testa con 425 mila euro complessivi.
Città di Castello, Foligno e Spoleto oscillano tra i 33 e 35 euro a persona, con prestiti accesi che vanno tra 1,2 e 1,8 milioni di euro. Marsciano ha impegnato i suoi cittadini per 12 euro con complessivi 220 mila euro di prestiti contratti, mentre gli abitanti di Todi hanno un debito di appena 5 euro e qualche centesimo, per un  totale di circa 78 mila euro di mutui.

Come sono posizionati i due capoluoghi di provincia

Arrivando ai due capoluoghi di provincia troviamo che a Terni il debito pro capite sfiora quota 94 euro per complessivi 10,2 milioni, mentre a Perugia si viaggia intorno ai 37 euro per ogni residente con 6,1 milioni totali di esposizione. 

I Comuni che si posizionano tra i 200 e i 283 euro

Acquasparta (200), Parrano (211), Montecastrilli (216), Monte Santa Maria Tiberina (238) e Cannara (283). A tre cifre, ovvero tra 197 euro e 108 euro, viaggiano un’altra dozzina abbondante di Comune: Piegaro (197), Massa Martana (173), Castel Ritaldi (166), Campello sul Clitunno (145), Norcia (140), Monte Castello di Vibio (139), Bettona (135), Giano dell’Umbria (134), Montefranco (129), Panicale (112), Torgiano (111), Fossato di Vico (108). Sotto quota 100 euro, invece, San Gemini (87), San Giustino (86), Montecchio (85), Otricoli (76), Spello (71), Alviano (70), Allerona (69), San Venanzo (68), Collazzone (61), Fratta Todina (57), Gualdo Tadino (54), Giove (49), Baschi (38), Trevi (30), Penna in Teverina (22), Calvi dell’Umbria e Montefalco (19), Sant’Anatolia di Narco (18,9), Fabro (17), Bevagna e Valfabbrica (15), Porano (13), Scheggia e Pascelupo (11), Castel Giorgio (5), Ficulle (3), Castel Viscardo (1,05), Ferentillo (0,76) e Valtopina (0,11).
Tutti gli altri Comuni secondo Openbilanci non hanno acceso prestiti.

Andare oltre le cifre, misurare la qualità della vita

Come già detto questa non è assolutamente una classifica tra i  Comuni più o i meno virtuosi, sono ben altri i parametri per valutare gli enti comunali, primo fra tutti, secondo noi, quello che misura la qualità della vita dei cittadini. Partire dai dati finanziari è importante, ma è solo un dato di partenza, poi bisogna approfondire con una analisi che si concentri sulla relazione costi-benefici. L’attenzione andrebbe riposta su come sono stati investiti i soldi dalle amministrazioni e se hanno portato reali benefici nella vita delle persone che vivono e abitano i nostri Comuni. Per capire come spendere meglio in futuro.
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