Il titolo della multinazionale legato alla nota piattaforma social che comprende Facebook, Instagram e WhatsApp a fine ottobre ha perso oltre il 25% in un solo giorno e per la prima volta dal 2016 le quotazioni di Meta alla borsa americana di Wall Street sono scese sotto il valore di 100 dollari ognuna.
Risultano negativi anche gli utili netti registrati nell’anno corrente, scesi a quota 4,4 miliardi di dollari, con un calo del 52% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Così come sono in discesa gli introiti (-4% complessivo) per il secondo trimestre consecutivo, assestandosi a quota 27,7 miliardi di dollari.
Ad incidere negativamente sulle prestazioni di Facebook e Instagram è anche l’aumento del gradimento da parte degli utenti della piattaforma concorrente TikTok.
Ma questa è solo una nuova grana per il guru del metaverso Mark Zuckerberg.
In generale i dati complessivi delle Big Tech confermano quanto il comparto stia vivendo una fase delicata. Infatti il crollo dei profitti ricavati dalle sponsorizzazioni pubblicitarie online è un fenomeno che sta investendo ad esempio anche YouTube che quest’anno per la prima volta ha visto scendere le sue entrate legate alla pubblicità a 7,1 miliardi di dollari, con un calo annuo del 2%. Stessa cosa sta succedendo a Google.
Uno dei principali fattori che stanno determinando la crisi con il calo di appeal di Facebook e Instagram tra gli utenti è relativo alle modifiche imposte da Apple al sistema operativo dei suoi dispositivi per limitare la raccolta dei dati degli iscritti per la tutela della privacy che influisce in maniera negativa sulle potenzialità dell’algoritmo con cui le BigTech indirizzano i contenuti da sottoporre agli utenti in base alle loro tendenze di navigazione.