Albania. Nel 1912 l’Albania riuscì a diventare uno Stato Indipendente, separandosi dall’Impero Ottomano. Il suo colore è il rosso e presenta un’aquila nera, bicefala, a due teste. Il colore e l’animale scelto rappresentano la metafora di un paese, del contesto storico più importante, ovvero la loro liberazione.


L’ attività di recupero crediti nel Paese delle Aquile.

“L’Albania non è più il Paese dell’immigrazione ma è il Paese delle opportunità”, Arben Ahmetaj, già Ministro dell’Economia e delle Finanze della Repubblica d’ Albania

Nel 2018 l’Italia è risultata possedere il 34,1% di quota dell’interscambio commerciale complessivo dell’Albania che l’anno scorso ammontava a circa 2,6 miliardi di euro. L’Italia è nettamente il primo cliente con il 48.2% di quota del volume delle esportazioni; è anche il primo fornitore dell’Albania con il 27,3% delle importazioni.

Nel Paese balcanico la prospettiva economica rimane buona per il medio termine. Si stima che la crescita economica rimarrà al di sopra del livello del 4% nel biennio 2019-2021, di conseguenza continuerà a migliorare. In particolare, la crescita economica dovrebbe essere del 4,3% nel 2019 del 4,4% nel 2020 e del 4,5% nel 2021.

Nel complesso, l’Albania beneficia di una stabile situazione macroeconomica, sorretta da un mercato bancario e finanziario che ha mostrato solidità e capacità di resistere alla crisi internazionale.

Un’ulteriore opportunità per le aziende italiane sarà senz’altro costituita dalla realizzazione del tratto albanese del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che sarà ultimato a partire dal 2020 e avrà una portata dai 10 ai 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

In merito all’attività di recupero crediti?

In Albania la mansione è eseguita prevalentemente da avvocati e non da agenzie. Entriamo quindi nel merito della attività di recupero crediti nella nazione balcanica.

Il Parlamento di Tirana ha approvato il 24.04.2014 la legge 48/2014 “Per i pagamenti delle obbligazioni contrattuali e commerciali”, che è stata parzialmente adattata con la direttiva 2011/7 / UE del Parlamento europeo “Sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”. Successivamente, il 27.10.2016 il Parlamento ha approvato anche la legge 110/2016 sulla Bancarotta, legge che è entrata in vigore il 22. Maggio 2017.

I legali possono ricorrere agli ufficiali giudiziari per inoltrare una intimazione di pagamento al debitore, in modo da accentuare la pressione su di esso.

Il recupero crediti in via giudiziale inizia con il presentare ricorso al tribunale competente – per mezzo di un’ingiunzione di pagamento (se non vi è contestazione) o in alternativa avviando una causa ordinaria.

I tempi per dare corso a un processo sono parecchi lunghi, pertanto l’unica alternativa consiste nel raggirare la durata dei processi civili tramite vie stragiudiziali.

La fase di recupero ha inizio con l’invio di un sollecito di pagamento inoltrato al debitore tramite cui si fissa una data di pagamento volontario (di solito 30 giorni dalla notifica del sollecito).

I tempi necessari per recuperare il credito mutano in base alle possibilità economiche del debitore, che può saldare il debito in toto oppure, previa accordo tra le parti, scegliere di rateizzare il pagamento del debito.

Nella circostanza in cui non si riesca a recuperare in via stragiudiziale, si può passare ad un’azione legale al tribunale competente secondo quanto concordato nel contratto tra le parti. Decreto ingiuntivo, di solito si ottiene in 2 – 3 mesi dalla presentazione in tribunale (varia secondo l’agenda del giudice perché non ha un termine entro il quale il giudice deve pronunciarsi). Una volta ottenuto il decreto ingiuntivo (in questa fase il debitore non ha diritto di opporsi), si procederà all’esecuzione forzata mediante un Esecutore del Credito, la missione del quale è di bloccare i conti correnti del debitore ed attuare il decreto ingiuntivo, nella eventualità in cui il debitore non pagasse il debito in modo volontario.

I costi dell’esecutore cambiano secondo il credito da recuperare e sono una tariffa fissa e una a percentuale, (tali costi alla fine vengono pagati dal debitore, cioè prepagati dal creditore e restituiti in ultimo insieme al credito recuperato).

Fonti:

http://www.infomercatiesteri.it/overview.php?id_paesi=57

https://www.invenium.it/i-recupero-crediti-in-albania/

https://fiaalbania.org/bandiera-albania