Quello dell’energia è l’argomento che più tiene banco tra famiglie e imprese e naturalmente è anche il tema più dibattuto della campagna elettorale da parte di tutti i partiti in pista per le prossime elezioni.
Gli ultimi dati forniscono una prospettiva a dir poco allarmante e il rincaro del gas e dell’energia elettrica rischia di mandare in tilt il sistema Paese ad ottobre.
Secondo Confcommercio, infatti, da qui ai primi sei mesi del 2023 circa 120mila imprese sono a rischio chiusura, con i corrispettivi 370mila posti di lavoro.
La crisi energetica non solo ha enormi ripercussioni sulle aziende, ma trascina al rialzo anche il costo dei beni alimentari e quindi del carrello della spesa.
La Coldiretti stima che nei prossimi mesi 2,6 milioni di italiani saranno costretti a chiedere aiuto per mangiare.
La fascia più a rischio è quella dei bambini. Secondo Eurostat, infatti, circa 667mila italiani con meno di sei anni, oltre un quarto del totale, vive in famiglie a rischio di povertà, ovvero con redditi inferiori al 60% di quello medio disponibile. Il tasso di povertà infantile nel 2021 è salito al 26,7%, in aumento dal 23,8% del 2020, raggiungendo il dato peggiore dal 1995, ma secondo le ultime stime, vista l’inflazione e il caro-energia, ci si aspetta un ulteriore peggioramento.